The Mandalorian: il pregio migliore della seconda stagione va contro le intenzioni iniziali della serie tv

Ora che la seconda stagione è terminata, ecco la mia recensione completa

E’ passato qualche giorno dal finale della seconda stagione di The Mandalorian, stagione che sicuramente sul piano emotivo ci ha devastato e stupito grazie alla capacità di espandere l’universo e introdurre nuovi personaggi insieme a vecchie conoscenze. A freddo ho deciso di realizzare questa recensione dell’intera stagione cercando di ripercorrere tutto quello che abbiamo visto.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

I protagonisti: Din Djarin e Grogu

the mandalorian 2x06 la tragedia

L’intera serie si basa principalmente sul loro rapporto, costruito in maniera eccezionale e un affetto tra i due che è cresciuto puntata dopo puntata, non è un caso che nel finale siamo scoppiati a piangere per la scena finale. Pedro Pascal in questa serie ha fatto un lavoro pazzesco, riuscendo a trasmettere emozioni anche senza mostrare il volto. Tanto di cappello anche per Favreau che ha costruito bene il piccolo dosando con intelligenza le informazioni su di lui e sul suo passato, regalandoci una backstory che si ricollega alla trilogia prequel, con riferimenti sottili e importanti.

La stagione ci ha insegnato che se teniamo veramente a qualcuno siamo disposti anche a tradire il proprio credo, basti pensare alla penultima puntata quando Din si toglie il casco pur di salvare il suo piccolo amico. Oltretutto scopriamo delle storie interessanti anche con i personaggi secondari come Fennec Shand, Cara Dune, Greef Karga e soprattutto Mayfield. La seconda stagione porta a compimento la missione di Din con Grogu, una storia come padre e figlio, chiudendo il cerchio. Ora Grogu è con Luke Skywalker, Din deve risolvere la questione Darksaber con Bo-Katan e siamo curiosi di sapere che piega prenderà la storia con la terza stagione.

L’introduzione dell’universo espanso e collegamenti con le prossime serie-tv

ahsoka tano con le sue spade laser
In questa stagione abbiamo visto l’arrivo di “nuovi” personaggi, volti che per chi conosce bene il franchise non sono una novità ma ben gradita: Cobb Vanth da Aftermath, Bo-Katan, Boba Fett, Ahsoka e Luke Skywalker. Il loro ingresso serve per portare avanti la trama, per Boba e Ahsoka invece si tratta di un ingresso per le rispettive serie tv. The Mandalorian è stata una rampa di lancio per il futuro del franchise, questo non è una novità, i nuovi personaggi non hanno mai intralciato la trama ma ha addirittura aggiunto una componente emotiva.

Ma qui mi fermo e critico questa scelta. Il punto di forza della serie è stata quella di accontentare tutti i fan, cosa non da poco, attraverso questi cameo utilizzati con grande intelligenza. Accontentare significa offrire ai fan tutto ciò che desiderano, portando ai livelli alti il fan service, come mai fatto prima, dosando bene il tutto senza andare fuori controllo. Favreau e Filoni in questa stagione hanno centrato in pieno l’obiettivo.

Introdurre The Clone Wars, la Trilogia Originale, Rebels e i libri, oltre il collegamento alla trilogia sequel, sono un chiaro fan service per far felici tutti i fan ma è anche una “meravigliosa” bugia. Quando la serie tv è stata presentata al mondo, lo scopo era quello di distaccarsi da tutto ciò che conosciamo e muoversi in maniera totalmente autonoma, cercando di risollevare gli animi dopo la trilogia sequel. La prima stagione aveva dato l’idea che la serie sarebbe stato un mondo tutto suo, alla scoperta di tutto ciò che non abbiamo mai visto. Ma la seconda stagione non ha continuato sulla stessa linea (scelta per me discutibile), si è preferito di più puntare sulla spettacolarità e i coinvolgimenti dei personaggi noti invece di puntare tutto sull’originalità.

A mio parere è un’occasione persa per dare veramente freschezza al franchise come si diceva fin dal principio. Invece di lanciare dei personaggi nuovi e originali come Cara Dune, Din Djarin e Kuiil, alla fine hanno preferito puntare sul “classico” e sicuro. Ha funzionato, perfettamente, ma è stata tutta una bugia.

L’ultimo Capitolo, gli ultimi minuti adrenalinici

luke skywalker in the mandalorian
Rispetto alla prima stagione, la seconda ha una media della qualità decisamente più alta e strutturalmente costruita diversamente: nella prima stagione ogni episodio era fine a se stesso, come se fossero separati tra loro, un grande viaggio di un uomo nella galassia, ogni episodio della seconda ci fa scoprire qualcosa in più su Grogu e Din e al tempo stesso porta avanti la narrazione. Gli ultimi minuti poi hanno puntato al tutto per tutto scegliendo di far tornare Luke Skywalker invece di puntare su un diverso Jedi.

La scelta di Luke è sicuramente ottima perchè si collega con tutto il suo periodo post Episodio VI ma è una scelta più che sicura. Non si discutono le emozioni che abbiamo provato quando lo abbiamo visto, per non parlare della straziante scena di addio tra Din e Grogu e ora una terza stagione con la questione Darksaber. Insomma, una stagione che ci ha sempre lasciato con il fiato sospeso, ma continuo a sostenere la mia idea: una stagione che va a contraddire con l’idea originale della serie!

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