The Bad Batch – Recensione Episodio 2 “Cut and Run”

Il viaggio della squadra speciale è appena iniziato

Questa settimana è stata ricca di Star Wars poichè, dopo l’uscita del primo episodio il 4 maggio, nella giornata di oggi è uscito il secondo episodio della nuova serie The Bad Batch intitolato “Cut and Run”. Un episodio senza alcun dubbio molto emozionante e che fa ben sperare per il futuro della serie.

La nuova serie sta prendendo la strada molto simile a quella di The Mandalorian, ovvero il rapporto tra padri e figli e questo sta accadendo anche con la squadra e il senso di responsabilità genitoriali. Nella puntata capiremo che tale argomento sarà alla base della serie. La puntata non è sicuramente dinamica con il precedente ma ci da la possibilità di rivedere facce conosciute e approfondendo bene le questioni dei cinque protagonisti.

Diciamoci la verità, The Mandalorian è il precursore del nuovo universo Star Wars, considerando che anche questa nuova serie, non solo prende i temi ma anche la struttura. Se la prima puntata era un continuo susseguirsi di colpi di scena, la seconda ci fa tirare un sospiro di sollievo e ci permettere di conoscere i personaggi con molta più calma, come faceva la prima stagione di The Mandalorian, con quegli episodi chiamati comunemente “filler”. Padri che imparano ad essere genitori e figli che imparano ad esserlo.

Oltre a questo, c’è un dettaglio molto interessante nella serie, ma ne riparliamo più avanti, nella parte più spoiler. Una cosa comunque è certa: non solo seguiremo le vicende dei cloni ma ci saranno molti più dettagli sul passaggio dalla Repubblica all’Impero. Un punto molto chiaro fin dal principio. Detto ciò, passiamo alla parte più spoiler!

Il titolo si riferisce a Cut Lawquane, il clone disertore che i nostri protagonisti incontrano su Saleucami e qui la squadra spera di avere informazioni e tempo per capire cosa fare, ma sul pianeta si è stabilito l’Impero. Cut e la sua famiglia stanno cercando di andarsene ma serve un codice a catena, un nuovo codice identificativo dato dall’Impero ad ogni persona, un modo per controllare le persone ma un codice che impedisce a Cut di salire su un’astronave e lasciare il pianeta.

Ma Tech trova un modo per creare cinque codici binari: quattro per la famiglia di Cut e uno per Omega poichè Hunter ha deciso di lasciare la bambina a Cut. Qua capiamo già che il rapporto tra Hunter e Omega è destinato ad essere padre/figlia e Omega ha bisogno di un disperato bisogno di una figura paterna e di una famiglia. Esattamente come visto in The Mandalorian ma con un dettaglio in più: l’Impero, visto che la Bad Batch si trova in un dilemma morale e deve capire da che parte stare. Prendere Omega significherebbe fare una scelta da cui non si può tornare indietro, come fece Din con Grogu. Omega decide di prendere un’iniziativa, scappa dallo shuttle su cui stava partendo con Cut per tornare da Hunter, il quale decide di prenderla con sé. La Bad Batch lascia il pianeta e capiamo che ufficialmente la squadra ha un nuovo membro.

L’Impero sta smantellando l’esercito dei cloni per trasformare i cittadini in cloni obbedienti e lo capiamo dalla frase sui codici a catena:

 “Prima i cloni volevano un nome invece di un numero, invece adesso la gente sta chiedendo di avere un numero.”

Una conseguenza della tirannia sul popolo e funziona ancora di più se detto da un clone. Una puntata sicuramente dai temi profondi e fanno capire il legame strettissimo del senso di famiglia, oltre a darci spunti di riflessione sulla condizione umana attraverso gli occhi di un clone. Insomma, l’episodio funziona perfettamente, senza bisogno di colpi di blaster o scene pazzesche, basta un sentimento per far capire ai fan quanto è profonda questa serie.

 

 

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