Recensione: Solo – A Star Wars Story

Lo storico pilota del Millennium Falcon fa il suo ritorno sul grande schermo in un nuova veste: quella di protagonista. Azione e divertimento la fanno da padrone, ma sarà sufficiente?

Han Solo(o Ianper la vecchia guardia), un personaggio estremamente carismatico, incastonato nell’immaginario collettivo per il suo essere sbruffone, affascinante, sicuro di sé, abile ed in poche parole la persona che tutti prima o poi vorrebbero essere. Queste caratteristiche si addicono perfettamente ad un protagonista ed Han con il suo essere l’affascinante pirata stellare dal cuore d’oro ha sempre avuto le carte in tavola per ottenere un film col suo nome torreggiante sul titolo e così è stato.

Il film però non raggiunge un livello altissimo, né cade in basso, in linea di massima possiamo definirlo una buona pellicola d’intrattenimento senza infamia e senza lode, che presenta personaggi piuttosto interessanti con risvolti in alcuni punti inaspettati, mentre per il resto ampiamente prevedibili.

Almeno in una prima fase, un punto a sfavore è rasentato dalla fotografia, spesso giocata troppo sulle ombre rendendo arduo comprendere anche solo cosa stia succedendo, come nella sequenza iniziale in cui risulta addirittura difficile capire come sia fatto il viso di Han. Fortunatamente andando avanti con il film, in molte scene si presenta un miglioramento.

I personaggi sono gestiti bene, le loro dinamiche funzionano anche se alcuni di loro avrebbero potuto dare offrire di più, non è difficile immaginare un giovane Harrison Fordcompiere le azioni che Alden Ehrenreich ci presenta su schermo, portandoci un Han Solotutto sommato credibile nel contesto, che ha ancora alcune cose da imparare, ma che già si dimostra perfettamente in linea con il personaggio che ci verrà presentato da Una Nuova Speranzain poi.

Lo stesso discorso va fatto per Donald Gloverche prende le redini del personaggio di Landointerpretato da Billi Dee Williamscon lo stesso fascino, carisma e naturale simpatia che lo storico attore aveva infuso nella trilogia originale. Non è certo un caso che soprattuto la stampa estera sia rimasta totalmente affascinata dal personaggio, l’interpretazione di Glover è di assoluto spessore.

Per quanto riguarda i personaggi apparsi per la prima volta sullo schermo abbiamo Tobias Beckettinterpretato da Woody Harrelson, un personaggio interpretato ottimamente, d’altronde parliamo di Harrelson, con un certo impatto sulla trama ma che non avrebbe avuto sicuramente lo stesso effetto se non fosse stato interpretato da un altro attore.

Un plauso va fatto all’umorismo e ai comic-relief di cui però non vi facciamo i nomi per evitare spoiler. Le battute sono puntuali, gradite e ci danno modo di riprendere fiato nei momenti di tensione, facendoci anche riflettere in determinate situazioni.

L’azione è ottima in alcuni punti, buona in altri, soprattutto per un discorso di prevedibilità, ma in linea di massima ci sentiamo braccati quando i personaggi sono in pericolo e siamo felici quando escono vittoriosi da una situazione difficile, che come sappiamo, è il genere di situazione che più si addice a Han Solo che ormai “si mangia a colazione”, anche se non senza qualche difficoltà.

Un punto ottimamente riuscito riguarda il fulcro del film, ovvero il suo essere un prequel. Rivedere il Millennium Falcone assistere a scene che ci erano solo state narrate con qualche linea di dialogo di certo ci fa battere il cuore, saperne di più sul rapporto tra Chewbe Hanci aiuta ad empatizzare ulteriormente con i personaggi, aggiungendo uno strato di caratterizzazione a entrambi, offrendo dei momenti molto interessanti in cui riusciamo a vedere oltre l’immagine che davano di sé nella trilogia originale di Guerre Stellari, senza però distaccarsi troppo dalla loro linea guida. Capiamo che sono loro, non sembrano personaggi differenti da quelli che conoscevamo, ma grazie a questo film ne sappiamo di più e possiamo comprendenti maggiormente.

In conclusione Solo – A Star Wars Storyè un buon film, non un capolavoro ma nemmeno aspira ad esserlo, offre due ore e ventitré minuti di intrattenimento in cui possiamo immergerci nelle atmosfere della galassia lontana lontana a cui tanto siamo affezionati. Un film che probabilmente potrebbe essere godibile anche a sé, in quanto ci presenta un personaggio dai suoi inizi, ma che ci regala anche molte chicche che un appassionato può apprezzare, alcune anche particolarmente inaspettate.

Perciò ve ne consigliamo la visione e come sempre, vi ringraziamo per la lettura.


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